venerdì 28 luglio 2023

Nel mondo dei libri, il cartaceo che amiamo 🌼

 
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In questa estate con Valerie Perrin...rileggendo per la seconda volta "Cambiare l'acqua ai fiori" e pronta per il viaggio con "Tre" mi sono trovata a riflettere sul valore del libro cartaceo (La musica è del cantautore francese ascoltato dalla protagonista di "Cambiare", del quale le viene anche dato il cognome).
Diciamo spesso che il libro digitale è l'orizzonte del presente, prima che del futuro, per la portabilità, l'economicità di spazi e peso, per tutti i vantaggi che derivano dalla fruizione di un oggetto digitale che è uno scatolo virtuale contenente milioni di parole, pagine, immagini a fronte di librerie fisiche zeppe, libri cartacei che affollano ogni mensola possibile, difficoltà a ricordare la collocazione di ogni testo al punto da pensare di dover ricorrere a un sistema di catalogazione da biblioteca (da ex bibliotecaria tirocinante posso dirlo, ci ho pensato e ne ho tenuto anche uno cartaceo per un po'). Tutto vero. Ma quale libro digitale potrebbe sostituire il piacere dell'oggetto fisico? Il richiamo di colori e copertine, il piacere di far frusciare le pagine una dietro l'altra. Confessiamolo, uno dei profumi più belli per gli amanti dei libri, è l'odore delle pagine di un libro nuovo, o il misterioso aroma di uno antico...Uno psicologo social e autore di numerose pubblicazioni(non ricordo chi) di recente disse che esiste un piacere ludico nello sfogliare le pagine dei libri. Girando ogni pagina, in pratica, si compie un misterioso gioco, che con un gesto ci fa tornare bambini. È la fisicità del rapporto con le cose e la realtà che, nel mondo attuale, ci riconduce a noi stessi, all'atto del conoscere come esperienza concreta. Accanto alla cultura immateriale che accogliamo e abbracciamo, conserviamo, dunque, nel ricorso a tutti i 5 sensi e non solo a parte di essi, il gioco e la fisicità...e allora...viva il cartaceo... e voi? Cosa ne pensate?

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