martedì 26 dicembre 2023

Scriabin, il pianoforte, la furia, la passione, il misticismo


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"LA MUSICA DI DEBUSSY SEMBRA NASCERE DA CORDE NON PERCOSSE, LA MUSICA DI SCRIABIN DA DITA CHE SI MUOVONO NELL'ARIA" Mariangela Vacatello

Il suono etereo, la passione romantica, l'ossessione per l'ornamentazione (arpeggi, trilli) che diventa progressivamente strutturale e farà scuola ai pianisti improvvisatori jazz, la furia distruttrice che supera i limiti del pianoforte fino a prevedere un accordo in fortissimo con più di 50 note sul finire della settima sonata, il fascino del fuoco, fonte di redenzione e distruzione, le avventure complesse dell'anima in un vortice di colori cangianti che si tramutano l'uno nell'altro, in un progressivo abbandono della tonalità a favore dell'accordo mistico per quarte, fonte di suggestioni trascendenti che suggeriscono la trasfigurazione della materia. Questo e altro ancora nella lezione concerto tenuta per Radio 3 da uno degli astri del pianismo contemporaneo, la versatile pianista campana Mariangela Vacatello, in occasione dell'uscita del secondo CD del suo lavoro dedicato all'integrale delle sonate di Scriabin per la casa discografica Stradivarius, un progetto dedicato al compositore russo più enigmatico che la letteratura musicale ci abbia mai regalato, comprendente anche una performance tv della Vacatello per gli spettatori di Rai 5, prossimamente prevista per il 22 e 23 gennaio. Post listziano, post chopiniano, pre avanguardistico, cultore di un'idea misteriosofica della musica come voce e chiave di accesso al divino di ascendenza pitagorica, una visione in cui l'interprete è il medium di un processo di purificazione dalle tempeste e i drammi della vita nella direzione di uno sgretolamento della materia e della costruzione di un universo di luci e colori di matrice misterica. Non a caso aveva progettato e realizzato uno strumento muto, il clavier à lumières per l'esecuzione della sua opera Prometeo o il Poema del fuoco del 1910, per il quale alcuni colori erano associati non a singoli suoni ma a macchie di suoni, accordi. La figura di Prometeo, che ha ispirato anche la famosa quinta sonata per pianoforte, sembra essere una trasfigurazione dell'autore stesso: il titano che, sfidando le leggi del fato e della natura, ha rubato il fuoco agli dei per donarlo agli uomini è simbolo del compositore stesso che attraverso la musica e i percorsi misteriosofici ad essa associati vuole donare all'uomo nuove verità dello spirito(aveva progettato anche un'opera mistica, Mysterium, che attraverso percorsi sinestetici voleva condurre l'uomo all'immersione mistica nel divino). Morirà giovane, Scriabin, a 43 anni, consumato dalla passione della sua ricerca, ma la sua musica resta un unicum nel patrimonio musicale di ogni tempo.

Conversazioni con Mariangela Vacatello, La stanza della musica, rai radio 3, 20/ 12 / 2023

In uscita il secondo volume dell'integrazione delle Sonate ad opera della pianista. Qui il link al sito della casa discografica Stradivarius.

Vacatello suona Scriabin, secondo volume


domenica 10 dicembre 2023

"Turandot", il dramma dei sentimenti inespressi

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Turandot, il dramma dei sentimenti inespressi, tra sequel cinematografico con le proiezioni in bianco e nero su favola dark con antieroi incapaci di amare e ricoveri ospedalieri, pazienti cui è applicata eutanasia, sezioni di cadaveri sotto i camici tali che sembra di stare sul set di Doc nelle tue mani ma in versione horror.Opinabile la scelta del regista Vasily Barkhatov (contestato dalla platea a fine spettacolo) di trasformare un eroe romantico pronto a morire per conquistare la bella Turandot in un bamboccione col chiodo e il ciuffo alla Elvis che colleziona donne impossibili per poi lasciarle perché non sa amare.Citazioni dal terzo canto dell'Inferno con la figura di Caronte traghettatore delle anime, continuamente richiamata dalle barche sulla scena di un'opera che parla di morte impietosa mentre racconta dell'amore glacialmente cristallizzato in un'utopia. Citazioni anche dalle Metamorfosi di Ovidio in riferimento al mito di Orfeo che cerca di trarre Euridice dagli inferi, dando il senso della sconfitta all'impresa apparentemente vittoriosa di Calaf. D'altra parte questo ci racconta la macchina capovolta nel crash che ogni tanto compare in scena, a richiamo del sequel cinematografico dove Calaf uccide in un incidente d'auto se stesso e Turandot che non vuole sposarlo. Mah!

Nessun dorma! Nessun dorma!
Tu pure, oh Principessa
Nella tua fredda stanza
Guardi le stelle che tremano d'amore
E di speranza
Ma il mio mistero è chiuso in me
Il nome mio nessun saprà
No, no, sulla tua bocca lo dirò
Quando la luce splenderà
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
Che ti fa mia
Dilegua, oh notte
Tramontate, stelle
Tramontate, stelle
All'alba vincerò
Vincerò
Vincerò

 Direzione di Dan Ettinger all'altezza, che valorizza una musica spesso eterea nei suoi tratti orientali con melodie pentatoniche e sonorità angeliche come nei cori funebri ma si sente anche un'orchestra capace di passare repentinamente tra terrazze musicali di diversa intensità e puntellare gli eventi scenici con un interventi che fondono il ritmo musicale con quello scenico,come nel duetto tra l'imperatore e Calaf e nella scena dei tre indovinelli di Turandot. Vincono le due protagoniste, Sondra Radvanovsky che veste i panni della gelida Turandot con voce superba e possente ma qualche rigidità nei movimenti scenici e la splendida Rosa Feola - Liu' che, vestita come Alice in wonderland in versione punk, con i capelli rosso vino e gli anfibi, entra con garbo ma conquista la scena e guida Calaf e persino il colore orchestrale in climax lirici intensi mentre Yusif Eyvazov emoziona con una buona presenza scenica e attenzione ai colori della parte ma non sfonda la quarta parete. Il suo Nessun dorma, il momento che tutti aspettano come il più bello dell'opera, è un'aria che spunta sul tessuto orchestrale ma non lascia un segno profondo. La voce c'è, ma non arriva del tutto.Buona la prima.

Incontro con il pianista Hamelin

    Ci sono concerti unici nel loro happening e che lasciano il segno nelle pagine dei ricordi della vita musicale cittadina e universale. I...