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giovedì 13 luglio 2023

"L'atto della lettura" di Wolfgang Iser e ricordo di Milan Kundera (1929 - 2023).

 🕑 TEMPO DI LETTURA: 3 min.
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🏆Voto: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

Leggiamo romanzi in età adolescenziale, affascinati dal mistero del classico. Questo, però, si rivela in senso compiuto e pieno solo quando la Vita di chi legge si è riempita di vita e quindi, di strumenti interpretativi della vita stessa. Ecco che il Classico assume agli occhi di chi è consapevole di questo processo lo statuto di testo parlante in tutte le epoche e le lingue, come un'opera aperta che si rivela offrendo "tesori " nascosti al lettore a seconda del percorso che questi ha saputo disegnare e  ridisegnare attraverso l'opera. Come ha evidenziato Iser, uno dei padri della moderna ermeneutica, l'atto della lettura è un percorso imprevedibile e unico sia in relazione alla natura personale dell'esperienza, sia al momento storico della lettura.
In parole semplici, il senso di ciò che si legge è costruito in maniera individuale e unica da chi legge perché l'atto della lettura non è altro che costruzione di significati realizzata attraverso la sintesi tra ciò che il pensiero dell'autore ci ha trasmesso e ciò che l'autore ha lasciato come spazio libero per la nostra immaginazione. Riempire gli spazi bianchi del testo con significati accessori e complementari che rinforzano o correggono il tiro significa riempire il racconto di propri ricordi, esperienze. E questo rende inevitabilmente unico l'atto della lettura, anche in relazione alla maturità personale del lettore, nelle sue diverse fasi della vita. Comunemente si dice "Leggo perché nelle parole dello scrittore riconosco definizione razionale di stati d'animo e ricordi di emozioni che conservo in me ma a cui non sapevo dare nome". Ecco, Iser, definendo la lettura come un viaggio nel labirinto del testo, in cui ogni lettore può trovare un proprio "filo di Arianna" per uscirne, diverso in ogni fase della vita, teorizza in maniera scientifica una percezione comune a ogni lettore e che ci conduce alla sintesi : una vita piena di libri e dei libri pieni della nostra vita vissuta.
Nel concetto di opera aperta entra, quindi, l'idea di una creazione dell'opera/romanzo/racconto/poesia in modalità live e a quattro mani, in collaborazione tra scrittore e lettore. Ormai è noto quanto la natura dell'uomo sia disposta all'attività,  all'essere "homo faber", e quindi fruitore non passivo dell'esperienza estetica. L'uomo esercita, così, la creatività, e l'atto della lettura diventa a suo modo produttivo di immagini, concetti, idee, consapevolezze interiori.
La lettura ci insegna anche un altro assunto fondamentale: non conta solo l'esito di una vicenda, ma conta soprattutto il viaggio che si compie per raggiungere la meta, ma non vorrei implicitamente citare uno spot pubblicitario di qualche casa automobilistica.
Di seguito, un omaggio a Milan Kundera appena scomparso, qui ricordato in uno dei suoi testi fondamentali. Uno dei nostri Maestri, a cui rivolgerci per chiedere consiglio, come nella notte dei tempi si faceva, radunandosi intorno al fuoco per consultare la divina saggezza degli sciamani.
Margherita Gargano 


„Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico. […] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti […] C'è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata […] E c'è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori. Ad esempio Franz"
Citazione da "L'insostenibile leggerezza dell'essere"

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