sabato 3 febbraio 2024

Le canzoni che raccontano

 

 

Le canzoni che raccontano chi sei

Damiano dei Maneskin, un poeta incompreso 

Coraline

~ Maneskin ~

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Coraline bella come il sole

Guerriera dal cuore zelante

Capelli come rose rosse

Preziosi quei fili di rame, amore, portali da me

Se senti campane cantare

Vedrai Coraline che piange

Che prende il dolore degli altri

E poi lo porta dentro lei

Coraline, Coraline

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Però lei sa la verità

Non è per tutti andare avanti

Con il cuore che è diviso in due metà

È freddo già

È una bambina però sente come un peso

E prima o poi si spezzerà

La gente dirà, "Non vale niente"

Non riesce neanche a uscire da una misera porta

Ma un giorno, una volta, lei ci riuscirà

E ho detto a Coraline che può crescere

Prendere le sue cose e poi partire

Ma sente un mostro che la tiene in gabbia, che

Che le ricopre la strada di mine

E ho detto a Coraline che può crescere

Prendere le sue cose e poi partire

Ma Coraline non vuole mangiare, no

Sì, Coraline vorrebbe sparire

E Coraline piange

Coraline ha l'ansia

Coraline vuole il mare ma ha paura dell'acqua

E forse il mare è dentro di lei

E ogni parola è un'ascia

Un taglio sulla schiena

Come una zattera che naviga in un fiume in piena

E forse il fiume è dentro di lei, di lei

Sarò il fuoco ed il freddo

Riparo d'inverno

Sarò ciò che respiri

Capirò cos'hai dentro

E sarò l'acqua da bere

Il significato del bene

Sarò anche un soldato

O la luce di sera

E in cambio non chiedo niente

Soltanto un sorriso

Ogni tua piccola lacrima è oceano sopra al mio viso

E in cambio non chiedo niente

Solo un po' di tempo

Sarò vessillo, scudo

O la tua spada d'argento e

E Coraline piange

Coraline ha l'ansia

Coraline vuole il mare ma ha paura dell'acqua

E forse il mare è dentro di lei

E ogni parola è un'ascia

Un taglio sulla schiena

Come una zattera che naviga in un fiume in piena

E forse il fiume è dentro di lei, di lei

E dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline

Coraline, bella come il sole

Ha perso il frutto del suo ventre

Non ha conosciuto l'amore

Ma un padre che di padre ha niente

Le han detto in città c'è un castello

Con mura talmente potenti

Che se ci vai a vivere dentro

Non potrà colpirti più niente

Non potrà colpirti più niente

martedì 23 gennaio 2024

Poesia

L'amore, come dovrebbe essere
Ph. Margherita Gargano

La prima volta non fu quando ci spogliammo
ma qualche giorno prima,
mentre parlavi sotto un albero.
Sentivo zone lontane del mio corpo
che tornavano a casa.

Franco Arminio (Bisaccia, 1960), da Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra (Chiarelettere, 2017)

mercoledì 3 gennaio 2024

Sì."C'è ancora domani"



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C'è ancora domani. Un film di ispirazione neorealista, certo, nella scelta del bianco e nero, nelle inquadrature che si soffermano su luci e ombre nei volti dei protagonisti, che indagano sugli spazi angusti di una casa povera, teatro di violenze e sugli spazi della piazza, del mercato,del buono e cattivo vicinato, luoghi della gioia e della sofferenza condivisa e della chiacchiera del rione. Ma anche un film fintamente melo', una commedia umana che acrobaticamente si destreggia su un filo disteso sul baratro della tragedia, un film che fa del vero, sposato apertamente come in un manifesto, il proprio concetto di bello, indulgendo raramente in momenti decorativi, se non quando questi assumono un significato narrativo. Una storia che sceglie l'evidenza del dramma come punto di vista e procede con linearità sulla scorta delle strategie frutto dell'intelligenza di una donna, la protagonista interpretata dalla regista, Paola Cortellesi, che sa leggere la realtà alla luce di una consapevolezza che acquisisce a sue spese, giorno per giorno, nella forza di un'idea, quella di dare un esempio di vita alla figlia e salvarla da un destino scritto. 
Pensavo di sapere tutto sulla vita dell'epoca,e in parte sulla condizione femminile negli anni Quaranta, avendo visto film neorealisti, raccolto racconti di nonni, visto documentari; tuttavia, fin da principio, solo parziale è la sensazione di assistere ad un film già noto, per le vicende e l'ambientazione. Sensazione che dura poco in quanto viene quasi subito sconfessata dallo spessore degli interpreti, capaci di dare mille volti ad ogni battuta, dal tocco leggero e femminile della regia che sdrammatizza dove ci sarebbe da tremare e, soprattutto dal finale, che liberamente gioca con le aspettative dello spettatore e le tradisce,dando una grande lezione di libertà e emancipazione. Ed è il garbo pungente de "La sera dei miracoli" di Lucio Dalla, a raccontarci, nella poesia del quotidiano, la notte in cui matura la scelta di rivendicare la propria identità da parte della protagonista, la scelta di milioni di donne che allora scrissero un pezzo di storia.
Una storia lineare e coerente come un teorema pitagorico, che arriva dritta all'obiettivo e nei suoi dettagli lasciati qua e là, tra una richiesta di perdono dopo un abuso domestico e una violenza psicologica di un giovane amore tossico e che ci mostra come il 1946, purtroppo, non sia molto lontano. Il finale è un colpo di teatro che ci insegna come certi cliché, serviti su un piatto d'argento dalla trama di un film, possono fare capolino da qualche angolo della memoria e portarci pericolosamente indietro. Un film per tutti, ma soprattutto per le scuole, perché le nuove generazioni imparino, riflettano e costruiscano un futuro migliore.

martedì 26 dicembre 2023

Scriabin, il pianoforte, la furia, la passione, il misticismo


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#rairadio3 #lastanzadellamusica #mariangelavacatello #scriabin #pianoforte #sonate #CD #vacatellosuonascriabin #integraledellesonate


"LA MUSICA DI DEBUSSY SEMBRA NASCERE DA CORDE NON PERCOSSE, LA MUSICA DI SCRIABIN DA DITA CHE SI MUOVONO NELL'ARIA" Mariangela Vacatello

Il suono etereo, la passione romantica, l'ossessione per l'ornamentazione (arpeggi, trilli) che diventa progressivamente strutturale e farà scuola ai pianisti improvvisatori jazz, la furia distruttrice che supera i limiti del pianoforte fino a prevedere un accordo in fortissimo con più di 50 note sul finire della settima sonata, il fascino del fuoco, fonte di redenzione e distruzione, le avventure complesse dell'anima in un vortice di colori cangianti che si tramutano l'uno nell'altro, in un progressivo abbandono della tonalità a favore dell'accordo mistico per quarte, fonte di suggestioni trascendenti che suggeriscono la trasfigurazione della materia. Questo e altro ancora nella lezione concerto tenuta per Radio 3 da uno degli astri del pianismo contemporaneo, la versatile pianista campana Mariangela Vacatello, in occasione dell'uscita del secondo CD del suo lavoro dedicato all'integrale delle sonate di Scriabin per la casa discografica Stradivarius, un progetto dedicato al compositore russo più enigmatico che la letteratura musicale ci abbia mai regalato, comprendente anche una performance tv della Vacatello per gli spettatori di Rai 5, prossimamente prevista per il 22 e 23 gennaio. Post listziano, post chopiniano, pre avanguardistico, cultore di un'idea misteriosofica della musica come voce e chiave di accesso al divino di ascendenza pitagorica, una visione in cui l'interprete è il medium di un processo di purificazione dalle tempeste e i drammi della vita nella direzione di uno sgretolamento della materia e della costruzione di un universo di luci e colori di matrice misterica. Non a caso aveva progettato e realizzato uno strumento muto, il clavier à lumières per l'esecuzione della sua opera Prometeo o il Poema del fuoco del 1910, per il quale alcuni colori erano associati non a singoli suoni ma a macchie di suoni, accordi. La figura di Prometeo, che ha ispirato anche la famosa quinta sonata per pianoforte, sembra essere una trasfigurazione dell'autore stesso: il titano che, sfidando le leggi del fato e della natura, ha rubato il fuoco agli dei per donarlo agli uomini è simbolo del compositore stesso che attraverso la musica e i percorsi misteriosofici ad essa associati vuole donare all'uomo nuove verità dello spirito(aveva progettato anche un'opera mistica, Mysterium, che attraverso percorsi sinestetici voleva condurre l'uomo all'immersione mistica nel divino). Morirà giovane, Scriabin, a 43 anni, consumato dalla passione della sua ricerca, ma la sua musica resta un unicum nel patrimonio musicale di ogni tempo.

Conversazioni con Mariangela Vacatello, La stanza della musica, rai radio 3, 20/ 12 / 2023

In uscita il secondo volume dell'integrazione delle Sonate ad opera della pianista. Qui il link al sito della casa discografica Stradivarius.

Vacatello suona Scriabin, secondo volume


domenica 10 dicembre 2023

"Turandot", il dramma dei sentimenti inespressi

#turandot
#Puccini
#giacomopuccini
#teatrosancarlo
#primadigala
#napoli
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Turandot, il dramma dei sentimenti inespressi, tra sequel cinematografico con le proiezioni in bianco e nero su favola dark con antieroi incapaci di amare e ricoveri ospedalieri, pazienti cui è applicata eutanasia, sezioni di cadaveri sotto i camici tali che sembra di stare sul set di Doc nelle tue mani ma in versione horror.Opinabile la scelta del regista Vasily Barkhatov (contestato dalla platea a fine spettacolo) di trasformare un eroe romantico pronto a morire per conquistare la bella Turandot in un bamboccione col chiodo e il ciuffo alla Elvis che colleziona donne impossibili per poi lasciarle perché non sa amare.Citazioni dal terzo canto dell'Inferno con la figura di Caronte traghettatore delle anime, continuamente richiamata dalle barche sulla scena di un'opera che parla di morte impietosa mentre racconta dell'amore glacialmente cristallizzato in un'utopia. Citazioni anche dalle Metamorfosi di Ovidio in riferimento al mito di Orfeo che cerca di trarre Euridice dagli inferi, dando il senso della sconfitta all'impresa apparentemente vittoriosa di Calaf. D'altra parte questo ci racconta la macchina capovolta nel crash che ogni tanto compare in scena, a richiamo del sequel cinematografico dove Calaf uccide in un incidente d'auto se stesso e Turandot che non vuole sposarlo. Mah!

Nessun dorma! Nessun dorma!
Tu pure, oh Principessa
Nella tua fredda stanza
Guardi le stelle che tremano d'amore
E di speranza
Ma il mio mistero è chiuso in me
Il nome mio nessun saprà
No, no, sulla tua bocca lo dirò
Quando la luce splenderà
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
Che ti fa mia
Dilegua, oh notte
Tramontate, stelle
Tramontate, stelle
All'alba vincerò
Vincerò
Vincerò

 Direzione di Dan Ettinger all'altezza, che valorizza una musica spesso eterea nei suoi tratti orientali con melodie pentatoniche e sonorità angeliche come nei cori funebri ma si sente anche un'orchestra capace di passare repentinamente tra terrazze musicali di diversa intensità e puntellare gli eventi scenici con un interventi che fondono il ritmo musicale con quello scenico,come nel duetto tra l'imperatore e Calaf e nella scena dei tre indovinelli di Turandot. Vincono le due protagoniste, Sondra Radvanovsky che veste i panni della gelida Turandot con voce superba e possente ma qualche rigidità nei movimenti scenici e la splendida Rosa Feola - Liu' che, vestita come Alice in wonderland in versione punk, con i capelli rosso vino e gli anfibi, entra con garbo ma conquista la scena e guida Calaf e persino il colore orchestrale in climax lirici intensi mentre Yusif Eyvazov emoziona con una buona presenza scenica e attenzione ai colori della parte ma non sfonda la quarta parete. Il suo Nessun dorma, il momento che tutti aspettano come il più bello dell'opera, è un'aria che spunta sul tessuto orchestrale ma non lascia un segno profondo. La voce c'è, ma non arriva del tutto.Buona la prima.

giovedì 16 novembre 2023

Romeo ad Juliet

“Il mio cuore aveva mai amato?
Occhi rinnegatelo, perché non ha mai conosciuto la bellezza fino ad ora.”

- Romeo + Juliet -  (1996)
 #cinema #cineblog

giovedì 2 novembre 2023

Le cento città


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UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI EDITORE 


Un romanzo letto tanti anni fa e che oggi ritorna attuale per una splendida poesia ivi contenuta. Le cento città. Il libro ispirò un reading che vide protagonisti gli stessi autori, evento cui ebbi la fortuna di partecipare. L'intero lavoro è strutturato come un incontro di boxe: un round dopo l'altro i due protagonisti - autori si scambiano non pugni ma poesie e prose della quotidianità fino al suono del gong. Due solitudini che dialogano scambiandosi frammenti di vite alla deriva nella quotidiana emarginazione della città, fatta di routine meccaniche come la ruota di un criceto che corre invano, credendo di muoversi sul suo personale e immobile tapis roulant; i due si muovono tra vagabondaggi, scorribande negli ipermercati, incontri casuali, rimanendo inchiodati al loro senso della perdita. Vite uguali, bisogni inappagati, pacchetti di sigarette consumati in fretta, cadute, risalite, la sensazione di portarsi il peso di una vita senza vita, con un tempo che, scaduto, l'ha privata dei sogni e dell'innocenza. Un'unica luce, la poesia che vive di amicizia, e l'amicizia che vive di poesie. L'essere solidali, il sorridere del proprio malessere, il riconoscersi, il sostenersi. Ciò che salva sempre. Implicito l'omaggio a Bukowski da parte di Costantino,che adotta lo pseudonimo Chinasky, usato dallo scrittore americano nei suoi libri.  

LE CENTO CITTÀ 

Ognuno ha le sue prigioni , mentali, fisiche

Ognuno ci convive

Ma quando le pareti cominciano a restringersi, 

le facce diventano anonime

Quando lo specchio comincia a darti del tu

Quando i marciapiedi ti provocano vertigini e la

strada sembra il tuo tappeto rosso

Metti insieme il tuo bagaglio

Riempilo di ricordi, speranze, parole, storie

vissute e storie da vivere

Riempilo di emozioni, musiche, liti, illusioni

d’epoca, domande e risposte

Trovati un amico e comincia la condivisione,

l’esplorazione

vai a caso, lascia le tue lacrime sul cuscino, 

incontrati con la vita, scontrati con il dolore, 

ruba l’amore

Non avere una meta ma cento, prova a

ritornare perché il ritorno dà senso al viaggio

Pensa a Polifemo e alla sua solitudine e rispetta

la solitudine altrui

Gira intorno al mondo

Non girare con lui

Affrancati da te stesso e dall’attesa

Per amare la vita bisogna tradire le aspettative

Guardati intorno e guardati da chi si professa

libero

Il sapore della libertà è la paura

Solo chi ha paura della libertà ha il coraggio di

inseguirla


giovedì 26 ottobre 2023

Realtà o finzione?


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“È tutto reale…è tutto vero…non c'è niente di inventato, niente di quello che vedi nello show è finto...è semplicemente controllato.” 

The truman show (1998)

#thetrumanshow #jimcarrey #citazioni #quotes #movie #moviequotes

lunedì 28 agosto 2023

Arrivederci mio caro Mare


Photo credits: Margherita Gargano 
#citazioni #poesie #kahlilgibran #gibran

Per sempre me ne andrò per questi lidi,
Tra la sabbia e la schiuma del mare.
L'alta marea cancellerà le mie impronte,
E il vento disperderà la schiuma.
Ma il mare e la spiaggia dureranno
In eterno.

(Gibran Kahlil Gibran, 1926)

martedì 22 agosto 2023

Estate

Photo credits: Margherita Gargano 
#scrivere #mydiary 

🌼
Porterò con me questa esperienza di suoni che si infrangono sulla riva, di riflessi che si inseguono brillando, di dolci sferzate di vento sulla pelle, di richiami lontani di aerei e chiacchiericcio in spiaggia, li porterò con me e li conserverò per tutto l'anno come esperienza di libertà, di respiro, di immersione nell'universo #sealife #sea #mare #seatime #holiday #photo #photogram #photographer #photography #photographylovers

domenica 20 agosto 2023

Sunset

Photo credits: Margherita Gargano
#scrivere #mydiary


🌼💖
Il tempo, i ricordi, i viaggi dei pensieri, le nuvole e la testa, il sole rosso che tramonta, i mille suggerimenti del mare, la nostalgia di epoche vissute, la nostalgia di epoche mai vissute #life #summervibes #nostalgia #pensieri #nostalgiadiepochemaivissute #mare #sunsetphotography #sunset

 

lunedì 31 luglio 2023

Harry Potter's day

 



"Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità" 

Albus Silente


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SALANI EDITORE 
  • Harry Potter e la pietra filosofale
  • Harry Potter e la camera dei segreti
  • Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
  • Harry Potter e il calice di fuoco
  • Harry Potter e l'ordine della Fenice
  • Harry Potter e il principe mezzosangue
  • Harry Potter e i doni della morte

Oggi, 31 luglio, in questo Harry Potter's day, buon compleanno a JK Rowling, autrice della saga fantasy più famosa degli ultimi 30 anni. Un romanzo di formazione in 7 volumi, 8 film, e una pièce teatrale, Harry Potter e la maledizione dell'erede (su soggetto della Rowling e si discute se trarne un film) che ha regalato a più di due generazioni immagini e storie e dettagli di un mondo magico parallelo così compiuto da essere credibile e verosimile nei suoi personaggi e affetti.

Erano i primi anni '90 e Joanne Rowling, nelle sue prime esperienze lavorative post- studi universitari, cominciò, a bordo di un treno per Londra, a scrivere appunti sui personaggi di un romanzo, Harry Potter e la pietra filosofale, primo volume della saga, la cui elaborazione venne gradualmente inserendosi nei ritagli dei tempi di una vita ordinariamente piena, tra pause pranzo, impegni familiari, crisi coniugali e lavorative.

Fu nel 1995, al culmine di una crisi personale e professionale che la scrittura del primo volume giunse al termine. Dì lì, una serie di incontri fortunati: l'agente letterario giusto, Christopher Little, una piccola casa editrice indipendente, la Bloomsbury, che investì nella scommessa di un genere letterario che sembrava adatto a pochi amatori. La scrittura aveva offerto lo spazio di un'elaborazione di quanto le accadeva nella vita reale e le dette un'occasione di riscatto: il libro prese lentamente quota e poi, improvviso, il successo esplose, dando origine alla scrittura dei volumi successivi. 

Cosa ci insegna la storia della Rowling, oggi scrittrice, sceneggiatrice, produttrice cinematografica? Sarebbe ovvio dire che il suo caso offre un esempio lampante di come sia possibile costruire un impero dal nulla attraverso la valorizzazione del talento e delle proprie risorse, perché, sarebbe inutile negarlo, il talento vuole sacrificio, abnegazione e ostinazione per dare i suoi frutti, ma per diventare successo e fama deve anche incontrare la fortuna; nel caso della Rowling è successo, con nostra gioia, ma, senza nulla togliere alla genialità originale delle intuizioni della scrittrice di Harry Potter, quanti autori di romanzi più o meno validi giacciono in un angolo dello scaffale virtuale di qualche casa editrice minore in attesa di essere scoperti? A noi non è dato saperlo. Possiamo, invece, trarne l'idea che ciò che è frutto del talento lasci, comunque una traccia in chi scrive e chi legge e che ciò che ha regalato alla sua autrice e ai suoi lettori sia l'elaborazione del conflitto, del lutto (in senso lato, da intendere come fine di qualcosa) e della sofferenza. Un luogo comune, questo, della critica letteraria che sembra calzare a pennello con la vicenda biografica e letteraria della scrittrice e che ci conduce anche alle tematiche di una saga che non è una semplice storia di maghi, per quanto sia incredibilmente accattivante il mondo che dentro vi è costruito, tra scope volanti, incantesimi buffi o terribili, pozioni magiche, cappelli parlanti, fantasmi terribili, dissennatori ladri di anime, mangiamorte, finti cattivi e veri mostri, bambini e maghi, castelli e pub irlandesi. Non è il colore dell'invenzione a tenere banco, anche se è il primo input che attira il lettore in un vorticoso gioco di immersione in una realtà magica che vive affianco alla vita dei cosiddetti "babbani", uomini, donne e bambini normali, non dotati di poteri magici, il cui destino, però, inconsapevolmente sembra legato all'esito della lotta contro il male che la comunità dei maghi conduce. 

Il bene, il male, cosa c'è di nuovo, verrebbe da chiedersi. Il signore degli anelli, pietra miliare del genere, ha già offerto un'altissimo esempio di questa manichea divisione del mondo. E qui, proprio qui che la Rowling interviene, introducendo in Harry Potter una dimensione più che umana nell'ancestrale lotta tra la luce e l'ombra. Una storia fantasy di maghi, nata per intrattenere bambini e ragazzini alle prime letture, assume una dimensione epica di stampo cavalleresco, un carattere avventuroso che nulla invidia ai romanzi di Stevenson e si apre al romanzo psicologico. Il bene può travestirsi da male, per coadiuvare gli sforzi comuni, come nel caso di Severus Piton, che finge di essere un mangiamorte per aiutare Silente a compiere la sua missione e proteggere Harry Potter, il figlio della sua Lily o il bene rivestirsi di distacco indifferente, come nel caso di Albus Silente, una sorta di padre amoroso e saggio, punto di riferimento per il protagonista, disposto, però, a sacrificarne la vita pur di raggiungere l'obiettivo della sconfitta di Voldemort; questo non avverrà, ma non è chiaro se con la consapevole partecipazione di Silente o nonostante le sue aspettative. 

Il bene si insinua nei dubbi di un madre, Narcissa Malfoy, pronta a tradire il suo signore per salvare il figlio da sicura morte, e soprattutto nelle vicende biografiche del male in assoluto, Lord Voldemort, nato Tom Riddle, signore dell'esercito del male, pronto ad assoldare centinaia di maghi plagiati e deviati per uccidere la razza inferiore, i babbani, appunto, gli uomini. I riferimenti storici non sono molto velati, evidentemente. 

L'esercito del male si caratterizza come massa inerte di inconsapevoli che trovano vitalità solo nella lucida follia o nella violenta bestialità. Non c'è vera intelligenza, nel male, se non nelle pieghe delle azioni del capofila di tale esercito. Viene da chiedersi, però, cosa ci sia all'origine di tanto odio verso il genere umano da parte dell'innominabile Voldemort, colui che ha diviso la propria anima in sette parti (più un'ottava parte che vive nello stesso Harry), depositati ciascuna in un oggetto maledetto, l'horcrux, perdendo se stesso in ogni scissione pur di garantirsi la possibilità di rinascere in altrettante vite. 

L'origine dell'odio, dicevamo. Tanti pezzi dell'anima e tante vite dedicate al male. Da dove deriva questo sentimento così radicale? E qui interviene la dimensione umana della Rowling, che dà un tocco quasi domestico a una storia che, invece, si è presentata con contorni epici. La storia di Voldemort/ Tom Riddle è la storia di un abbandono. Un bambino reso orfano alla nascita dalla morte della madre strega e che ha subito l'abbandono del padre non mago (babbano) in conseguenza del rifiuto dei poteri e della condizione magica della madre. Un padre che rifiuta, un'umanità che si odia. Quanti dittatori o uomini di potere sanguinari hanno alle loro spalle una storia di traumi, abbandoni, rifiuti? Quanto pesa la scelta dell'individuo nel proprio destino di bene o male? Secondo la Rowling, tutto, e, secondo la psicologia più spicciola, quella che leggiamo ogni giorno negli aforismi o nei post delle pagine a tema sui social, non è quello che ci capita nella vita a definire chi siamo, ma il modo in cui reagiamo agli eventi e elaboriamo. 

L'elaborazione, appunto, ritorna qui il tema dell'arte, della scrittura come elaborazione del dolore. Elaborare, non distruggere. La Rowling incarna questa idea nel personaggio di Harry che, al culmine della tensione in un duello con Voldemort, scopre di avere gli stessi poteri del suo nemico e di potere sentirsi suo malgrado parte di quel male da cui era sfuggito e contro cui lottava. Ed è qui, in quella dimensione domestica del bene, in quella grande famiglia di maghi uniti in affetti, relazioni, sentimenti sinceri cui Harry sente di appartenere, nel sentimento dell'amicizia che lo lega ad Hermione e Ron, sentimento che è il vero tema centrale di tutta l'opera, e soprattutto nell'amore della madre scomparsa per salvarlo, divenuto benefico sortilegio grazie a questo sacrificio, magia d'amore che proteggerà Harry da quel momento fino alla quasi- morte e oltre, è in tutte queste dimensioni interpersonali e familiari in senso lato che Harry trova le ragioni della propria identità. Un'identità che nasce e si compie nella relazione, e che porta a dire a Lord Voldemort, paradigma dell'egotismo narcisistico e della prevaricazione: io non sono come te, pur potendo essere come te. Nella sintesi di poche parole, il senso della scelta di vita di un ragazzo, ed un messaggio autentico, per tutti noi. 

Margherita Gargano




 


venerdì 28 luglio 2023

Nel mondo dei libri, il cartaceo che amiamo 🌼

 
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#valérieperrin #tre #cambiarelacquaaifiori #librocartaceo
#librodigital 

In questa estate con Valerie Perrin...rileggendo per la seconda volta "Cambiare l'acqua ai fiori" e pronta per il viaggio con "Tre" mi sono trovata a riflettere sul valore del libro cartaceo (La musica è del cantautore francese ascoltato dalla protagonista di "Cambiare", del quale le viene anche dato il cognome).
Diciamo spesso che il libro digitale è l'orizzonte del presente, prima che del futuro, per la portabilità, l'economicità di spazi e peso, per tutti i vantaggi che derivano dalla fruizione di un oggetto digitale che è uno scatolo virtuale contenente milioni di parole, pagine, immagini a fronte di librerie fisiche zeppe, libri cartacei che affollano ogni mensola possibile, difficoltà a ricordare la collocazione di ogni testo al punto da pensare di dover ricorrere a un sistema di catalogazione da biblioteca (da ex bibliotecaria tirocinante posso dirlo, ci ho pensato e ne ho tenuto anche uno cartaceo per un po'). Tutto vero. Ma quale libro digitale potrebbe sostituire il piacere dell'oggetto fisico? Il richiamo di colori e copertine, il piacere di far frusciare le pagine una dietro l'altra. Confessiamolo, uno dei profumi più belli per gli amanti dei libri, è l'odore delle pagine di un libro nuovo, o il misterioso aroma di uno antico...Uno psicologo social e autore di numerose pubblicazioni(non ricordo chi) di recente disse che esiste un piacere ludico nello sfogliare le pagine dei libri. Girando ogni pagina, in pratica, si compie un misterioso gioco, che con un gesto ci fa tornare bambini. È la fisicità del rapporto con le cose e la realtà che, nel mondo attuale, ci riconduce a noi stessi, all'atto del conoscere come esperienza concreta. Accanto alla cultura immateriale che accogliamo e abbracciamo, conserviamo, dunque, nel ricorso a tutti i 5 sensi e non solo a parte di essi, il gioco e la fisicità...e allora...viva il cartaceo... e voi? Cosa ne pensate?

giovedì 13 luglio 2023

"L'atto della lettura" di Wolfgang Iser e ricordo di Milan Kundera (1929 - 2023).

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Leggiamo romanzi in età adolescenziale, affascinati dal mistero del classico. Questo, però, si rivela in senso compiuto e pieno solo quando la Vita di chi legge si è riempita di vita e quindi, di strumenti interpretativi della vita stessa. Ecco che il Classico assume agli occhi di chi è consapevole di questo processo lo statuto di testo parlante in tutte le epoche e le lingue, come un'opera aperta che si rivela offrendo "tesori " nascosti al lettore a seconda del percorso che questi ha saputo disegnare e  ridisegnare attraverso l'opera. Come ha evidenziato Iser, uno dei padri della moderna ermeneutica, l'atto della lettura è un percorso imprevedibile e unico sia in relazione alla natura personale dell'esperienza, sia al momento storico della lettura.
In parole semplici, il senso di ciò che si legge è costruito in maniera individuale e unica da chi legge perché l'atto della lettura non è altro che costruzione di significati realizzata attraverso la sintesi tra ciò che il pensiero dell'autore ci ha trasmesso e ciò che l'autore ha lasciato come spazio libero per la nostra immaginazione. Riempire gli spazi bianchi del testo con significati accessori e complementari che rinforzano o correggono il tiro significa riempire il racconto di propri ricordi, esperienze. E questo rende inevitabilmente unico l'atto della lettura, anche in relazione alla maturità personale del lettore, nelle sue diverse fasi della vita. Comunemente si dice "Leggo perché nelle parole dello scrittore riconosco definizione razionale di stati d'animo e ricordi di emozioni che conservo in me ma a cui non sapevo dare nome". Ecco, Iser, definendo la lettura come un viaggio nel labirinto del testo, in cui ogni lettore può trovare un proprio "filo di Arianna" per uscirne, diverso in ogni fase della vita, teorizza in maniera scientifica una percezione comune a ogni lettore e che ci conduce alla sintesi : una vita piena di libri e dei libri pieni della nostra vita vissuta.
Nel concetto di opera aperta entra, quindi, l'idea di una creazione dell'opera/romanzo/racconto/poesia in modalità live e a quattro mani, in collaborazione tra scrittore e lettore. Ormai è noto quanto la natura dell'uomo sia disposta all'attività,  all'essere "homo faber", e quindi fruitore non passivo dell'esperienza estetica. L'uomo esercita, così, la creatività, e l'atto della lettura diventa a suo modo produttivo di immagini, concetti, idee, consapevolezze interiori.
La lettura ci insegna anche un altro assunto fondamentale: non conta solo l'esito di una vicenda, ma conta soprattutto il viaggio che si compie per raggiungere la meta, ma non vorrei implicitamente citare uno spot pubblicitario di qualche casa automobilistica.
Di seguito, un omaggio a Milan Kundera appena scomparso, qui ricordato in uno dei suoi testi fondamentali. Uno dei nostri Maestri, a cui rivolgerci per chiedere consiglio, come nella notte dei tempi si faceva, radunandosi intorno al fuoco per consultare la divina saggezza degli sciamani.
Margherita Gargano 


„Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico. […] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti […] C'è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata […] E c'è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori. Ad esempio Franz"
Citazione da "L'insostenibile leggerezza dell'essere"

sabato 8 luglio 2023

"DALLA SIEPE". INCONTRO CON ROSITA COPIOLI - CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2023 - NAPOLI

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"L'acqua è un miracolo perché vive nella coesistenza di due opposti inconciliabili, idrogeno e ossigeno, l'uno brucia, l'altro secca, eppure insieme costituiscono questo nuovo elemento. La natura è fondata sull'ossimoro e l'uomo è costituito dall'ossimoro, questa armonia di contraddizioni."
"L'uomo vive nel desiderio e nella paura della scintilla ma le scintille sono nella nostra essenza perché, come ci dice la scienza, nella nostra stessa materia, noi siamo fatti di polvere di stelle".

ROSITA COPIOLI 
"I FANCIULLI DIETRO ALLE PORTE"
VALLECCHI EDITORE 



La poesia si incontra per caso nella propria vita, in un momento di crescita personale, e può capitare in qualunque momento, nella prima adolescenza, nell'infanzia,  a volte nella maturità. Nel momento in cui ci si distoglie dalla piena e frenetica immersione nella vita e ci si ferma a riflettere e riflettersi, è in essa, nei versi e nei suoni di un poeta di epoche lontane e perdute o di un poeta contemporaneo, che si viene a trovare una superficie specchiante di moti e luci dell'animo. Ecco, in questo consiste l'essenza della poesia: la si ritrova in questo procedere per illuminazioni di frammenti di vita, sensazioni, stati d'animo. 
La prosa è costruzione razionale di discorsi intorno all'uomo, la poesia è razionale fiume emotivo di esperienze che possono essere colte solo se sono state vissute, ragion per cui, a differenza di un romanzo, di cui si può avere una comprensione parziale o complessa, la poesia è radicale: o la si sente tutta pienamente, o lascia del tutto indifferenti. 
Le poesie di Rosita Copioli sono così, disegnano voli immaginifici attraverso richiami a esperienze della vita costruiti con gli strumenti essenziali della sinestesia, con una sensazione che richiama un'altra e insieme tracciano il ricordo di un'emozione, e, in secondo luogo, con lo strumento del rimodellamento del topos letterario, nella poesia dei poeti viventi che si innalza sulle tracce del passato, da Saffo, a Leopardi, a Yeats.
Vi invito a leggere questi versi di Rosita Copioli, che procedono da suggestioni derivanti dalla prosa dello Zibaldone per arrivare alla poesia dei versi leopardiani e di autentici versi moderni di una poetessa contemporanea che apre squarci sul mistero della vita e del sacro delle emozioni.
Margherita Gargano 

Campania teatro festival 2023
Dialoghi intorno alle poesie di Leopardi
Poesie dell'autrice Rosita Copioli
#ctf2023 #napoli #teatrodellaverzura 
#incontridautore #rositacopioli #ipoeti #poesia 


Photo by Margherita Gargano 



martedì 4 luglio 2023

Dietro le quinte


"Dietro le quinte"
Photo by Margherita Gargano 


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"Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta, alla sua gestione, all'umanità che ne scaturisce; a costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati; a non divenire uno sgomitatore sociale; a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E' un esercizio che mi riesce bene e mi riconcilia con il mio sacro poco".

#PierPaoloPasolini
Credit : Scrittori corsari, pagina web


lunedì 19 giugno 2023

PASSI

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#walkers
#passeggiando 
#aforismi
#filosofia
#napoli
#Kierkegaard 

I pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle con una camminata.



Sören Kierkegaard

lunedì 22 maggio 2023

Tempo



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#quote
#poetry
#poesia
#Rilke
#versi

"Battono l'ore e chiamano se stesse,
e puoi scorgere il tempo sullo sfondo".

Rainer Maria Rilke, poeta

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lunedì 8 maggio 2023

Esplorare

 
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"Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta."
T.S.ELIOT


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domenica 23 aprile 2023

World book day

#worldbookday
#giornatamondialedellibro
#repost 
#liberilibri
#books
#libri
#leggere
#pierpaolopasolini
#scrittori

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Oggi è la giornata mondiale del libro! Ricordiamo le parole di Pier Paolo Pasolini, un intellettuale anticonformista la cui voce autentica non ha mai avuto timore di asserire le proprie verità: 


 Credits: Mondolibri Mondolibri

Incontro con il pianista Hamelin

    Ci sono concerti unici nel loro happening e che lasciano il segno nelle pagine dei ricordi della vita musicale cittadina e universale. I...